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fabriziocarmignani (martedì, 10 gennaio 2012 12:54)
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LA RICERCA
Il cervello perde colpi prima: si parte da 45 anni, non da 60
Secondo un nuovo studio inglese, a questa età comincia il crollo della capacità di ragionare e la memoria. Un calo del 3,9 per cento negli uomini e nelle donne tra i 45 e i 49 anni
ROMA - Perdiamo colpi prima del previsto. Il nostro cervello comincia il suo processo di lento declino a partire dai 45 anni e non dai 60 come finora era stato sostenuto da molti studi scientifici. Il clamoroso anticipo di 15 anni sulla perdita delle capacità di memorizzare oggetti e parole o sulle attitudini al ragionamento è stata descritta da una ricerca clinica pubblicata sull'autorevole British Medical Journal che non lascia dubbi sull'interpretazione: le attività di ragionamento e memoria calano del 3,6% negli uomini e nelle donne tra i 45 e i 49 anni. La situazione peggiora con il passare degli anni e il calo arriva al 9,6% negli uomini tra i 65 e i 70 anni ma si ferma al 7,4% nelle donne della stessa età.
I ricercatori dell'University College di Londra hanno effettuato test su oltre 7 mila persone (5.198 uomini e 2.192 donne) per 10 anni, interrogando i volontari con prove di memoria, padroneggiamento del vocabolario e di ragionamento. Il risultato è che la soglia d'età in cui si comincia a 'perdere colpi' è ben più vicina rispetto a quanto si sapeva.
Alla luce dei risultati della ricerca, secondo gli esperti inglesi, per ora si può agire solo sulla prevenzione e per far questo saranno necessari ulteriori studi necessari a "identificare i fattori di rischio - afferma Archana Singh-Manoux del Centro ricerche epidemiologiche in Francia che ha guidato il team inglese - e le funzioni cognitive che declinano precocemente, per fermare questo processo".
(06 gennaio 2012)
Matteo Valori (martedì, 10 gennaio 2012 15:34)
Neanche io mi aspettavo questo anticipo di 15 anni, comunque sia io non conosco persone che a 45 anni non riescono a ragionare. Se è vero, una soluzione potrebbe essere quella di mantenere in forma il cervello, senza bisogno di medicine.
Francesco Granata Saverio (martedì, 10 gennaio 2012 20:40)
Questo anticipo di 15 anni sull'inizio del declino del nostro cervello mi ha lasciato un po' stupefatto perchè finora ero convinto che la soglia fosse a 60 anni. Comunque prendere medicine per prevenire questo declino non mi sembra tanto efficace; vabbè, c'è da dire che i medicinali sono serviti a tanto per l'uomo, ma per questa cosa basta un semplice allenamento quotidiano, infatti ci sono delle riviste per questo. Io, la penso in questo modo.
Serena Albicocchi (mercoledì, 11 gennaio 2012 17:20)
Visto che il declino sia fisico che mentale del nostro corpo è inevitabile e inarrestabile, è quindi necessario sia per il fisico che per la mente un continuo e costante allenamento, che invece spesso con l'età si tende a diminuire.
Non so spiegarmi però il perchè dell'anticipazione del declino rispetto al passato, forse dovuto allo stress, al quale siamo continuamente sottoporti?
Federica Buoncuore (mercoledì, 11 gennaio 2012 19:12)
Beh, mi sembra un po' strano che il cervello perda colpi con il compimento di 45 anni, anche perché a quell'età si è abbastanza giovani, posso capire che quando arriviamo a 60 anni la memoria inizia ad abbandonarci e il nostro cervello perda colpi.
Usare i medicinali per tenerlo in forma mi sembra inutile, perché per tenerlo in forma basta un po' di allenamento, qualche esercizio di memoria.
Greta Mazzanti (mercoledì, 11 gennaio 2012 19:17)
Sinceramente 45 anni mi sembrano un po' pochi per iniziare a "perdere colpi". Quindi ritengo sia opportuno prendere provvedimenti per ritardare e rallentare l'inizio dell'invecchiamento.
Facendo una valutazione sul sistema di vita odierno penso che troppo spesso le persone di quell'età trascurano il movimento fisico a causa della pigrizia che associata ad un'alimentazione scorretta comporta danni fisici e mentali.
Il mio suggerimento è quello di abituarsi a mangiare sano, alimentandosi con cibi ricchi di sali minerali e vitamine, e camminare o andare in bicletta, leggere e tenersi informati, quindi mantenere un costante allenamento.
Costantino Settino (mercoledì, 11 gennaio 2012 19:44)
è molto strano che l'attività celebrale si inizi a declinare a 45 anni anche perchè è solo a circa metà della durata media della vita ma per ritardare il più possibile tutto ciò basta allenare il cervello.
secondo me questa anticipazione è dovuta al fatto che il cervello viene "sfruttato" molto di più rispetto al passato
omar moretto (mercoledì, 11 gennaio 2012 21:50)
secondo me si può combattere contro questo crollo di memoria facendo una vita sana senza fumare e bere.Poi secondo me dipende anche dalle persone, e il loro modo di vivere.
Irene Bartolini (giovedì, 12 gennaio 2012 15:15)
Arrivare a 45 e iniziare a non ricordare delle cose è grave. Naturalmente questo declino del nostro cervello è dovuto anche al fatto che usiamo molto apparecchi elettronici invece che prendere un libro e cercare informazioni (per fare un esempio). Alla fine, seguendo questo ragionamento, arriveremo a dire che il nostro cervello "perde colpi" magari anche a 40 anni.
Secondo me sta a noi decidere se far "perdere colpi" al cervello o sfruttarlo e per "allenarlo" a ricordare.
Aurora Sainati (venerdì, 13 gennaio 2012 14:24)
Secondo me una persona a 45 anni è comunque ancora giovane, e non mi è mai capitato di conoscere una persona che a 45 anni si dimentica le cose. Invece all'età di 60 anni era più ragionevole dire che una persona incomincia a "perdere colpi". E anche se ci fosse una "cura" per far allungare la fascia d'età in cui la nostra memoria incomincia a declinare, secondo me sarebbe inutile... Basterebbe "allenare" il cervello a ricordarsi ogni cosa.
Dario Cicconofri (venerdì, 13 gennaio 2012 16:09)
I conosco diverse persone che anno compiuto i 45 anni e più ma questi strani vuoti di memoria non li ho notati.Li ho visti solo a persone dai 60-65 anni in su che delle volte perdono il filo del discorso o nnon si ricordano cosa volevano dire.Anche secondo me basterebbe vari esercizi di memoria e continuarli a fare ogni giorno se quel che dicono è vero per mantenere in forma la nostra memoria. Comunque non penso che tutte le persone iniziano ad avere vuoti di memoria a qull'età.
Martina Carrai (venerdì, 13 gennaio 2012 16:33)
E' un dato di fatto ormai. Il cervello umano sta invecchiando prima del tempo. Secondo il mio parere una "cura" esiste. Bisognerebbe far allenare di più il nostro cervello, ad esempio basterebbe usare meno apparecchi elettronici che non ci aiutano a ragionare, basterebbe soltanto aprire un libro e cercare quello che ci serve, al posto di usare per esempio Internet, dove le informazioni ci vengono fornite in pochi secondi.Bèh sicuramente conducendo una vita sana, prendendosi cura del proprio cuore, che pare aiuti anche la cura del cervello, mangiando leggero, e facendo attività fisica, il cervello ritarderebbe sicuramente il suo invecchiamento.
Marco Remelli (venerdì, 13 gennaio 2012 16:33)
Anch'io come hanno già detto conosco persone che hanno circa 45 anni ma non noto il declino dell'attività celebrale.Forse con dei semplici allenamenti quotidiani l'attività celebrale inizierebbe a declinare verso i 60 anni ma un altro fattore importante secondo me, sarebbe quello di condurre una vita sana.
Lotti Nicolò (venerdì, 13 gennaio 2012 17:15)
SECONDO ME NON C'è UN 'ETà NELLA QUALE IL CERVELLO PERDE COLPI MA SEECONDO IL MIO PENSIERO CON ESERIZIO QUOTIDIANO SI PUò ABBATTERE QUESTA SOGLIA UTILIZZANDOLO TUTTI I GIORNI E FACENDO DELLE COSE UTILI PER FAR TARDARE IL PIù POSSIBILE QUESTO MOMENTO E TENENDO IN FORMA LA NOSTRA MEMORIA CON ESERCIZI MIRATI ALLO SVILUPPO DELLA CORTECCIA CELEBRALE
Noemi Giannetti (venerdì, 13 gennaio 2012 17:47)
Secondo me, mano a mano che passano gli anni sicuramente ci sarà un declino delle capacità di acquisire nuove conoscenze e di memorizzarle. Lo si nota ora, nel XXI secolo, più che mai che le nuove tecnologie, da una parte ci aiutano anche in calcoli molto complessi (ad esempio la calcolatrice scientifica), dall'altra ci hanno ridotto il processo di ragionamento. Infatti, secondo il mio parere, è proprio questo cattivo utilizzo che noi facciamo delle tecnologie che fa abbassare la soglia da 60 a 45 anni.
Guglielmo Sobrini (venerdì, 13 gennaio 2012 19:24)
Mi lascia veramente sorpreso apprendere i dati di questa ricerca, sembrerebbe di doversi preoccupare, mi sembra comunque eccessivo, e penso che sia necessario sempre prevenire anzichè curare con farmaci quindi probabilmente potrebbe bastare restare attivi con la mente e con il pensiero, allenati a ricordare a leggere e ad apprendere.
Martina Vetrini (venerdì, 13 gennaio 2012 20:54)
Il cervello domina il nostro corpo.
I disturbi dell'età senile possono iniziare tra i 50 e i 60 anni.
Possono aumentare irritabilità, instabilità dell'umore, diminuire memoria, e capacità di concentrazione.
Il cervello umano invecchiando perde circa un milione di neuroni ogni anno.
Ma sembra che le capacità intellettive non declinino con gli anni, infatti grazie alla plasticità neuronale, il cervello compensa questa perdita producendo nuove connessioni tra i neuroni. Una scopertà afferma che gli anziani, rimanendo mentalmente attivi, possono sviluppare costantemente nuove connessioni.
OVVERO IL CERVELLO SI SVILUPPA TUTTA LA VITA, PURCHE' SIA TENUTO SEMPORE ATTIVO E STIMOLATO.
Le doti che si avevano da giovani possono conservarsi e anzi, nuove doti possono manifestarsi col tempo.
Alcune situazioni possono accelerare l'invecchiamento del cervello, ad esempio interrompere ogni attività una volta andati in pensione.
Il cervello più lavora e meglio si mantiene in salute.
Il cervello in attività si mantiene giovane, efficiente e la persona resta legata alla collettività, senza isolarsi.
Uno studio realizzato dall'Istituto di geriatria dell'Università di Montreal (Canada) ha mostrato che da vecchi si diventa saggi, ovvero il cervello umano migliora, ovvero funziona in maniera più efficiente, dopo i 55 anni.
In particolare si è visto che i giovani attivano immediatamente certe aree cerebrali e sono più rapidi nel trovare le soluzioni, mentre gli anziani, anche se subiscono una diminuzione volumetrica della materia grigia, prendono tempo e attivano il cervello solo dopo averci ragionato un pò.
E' necessario costringere il cervello a lavorare se lo si vuole mantenere in salute.
Se non si allena con costanza, il cervello corre il rischio di atrofizzarsi.
PERCIO' A MIO PARERE IL CERVELLO INVECCHIA SOLO SE SIAMO NOI A VOLERLO!
fabriziocarmignani (sabato, 14 gennaio 2012 00:12)
ARTICOLO N.1 - Chiusura BLOG
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Samuele Salvadori (sabato, 14 gennaio 2012 07:56)
Come hanno già detto gli altri, io conosco molte persone di 45 anni compresi famiiari, sinceramente non noto nessun cambiamento. Secondo me un anticipo di 15 anni è tanto, perchè una persona a 45 è sempre abbastanza giovane.