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L'Acquedotto Leopoldino, meglio noto col nome di Acquedotto di Colognole, è stato il principale rifornimento idrico della città di Livorno dal 1816 al 1912 (anno in cui è entrato in funzione il più importante Acquedotto di Filettole), ed è stato realizzato per volere dei Lorena, sotto la direzione di vari architetti, tra cui Pasquale Poccianti che ha dato il contributo più notevole all'opera.
L'acquedotto oggi alimenta le località di Parrana San Giusto, Parrana San Martino (frazioni di Collesalvetti) e Valle Benedetta (frazione di Livorno). Il complesso è interamente proprietà del Comune di Livorno ed è affidato alla gestione di ASA.
Molte sue parti versano in stato di profondo degrado, tanto che alcune strutture risultano gravemente danneggiate a causa della folta vegetazione che si insinua tra le opere murarie; inoltre, in diversi punti le arcate sono recintate all'interno di appezzamenti privati, malgrado la proprietà degli enti pubblici si estenda anche su una fascia di rispetto di sette metri su ciascun lato della condotta.
L'Acquedotto di Colognole ha origine dalle ricche sorgenti del torrente Morra, detto nel suo tratto iniziale Camorra (Caput Morrae) presso Colognole; esso, con un percorso di ben 18 chilometri, raggiunge Livorno. Il condotto in pietra attraversa le Parrane e si articola tra trafori ed arcate, in particolare in doppie arcate in località Botro Caldo e Rio Corbaia. Nel tratto da Parrana a Nugola l'acquedotto attraversa le colline con trafori e gallerie (Bellavista, traforo del Fornello), per proseguire lungo la via delle Sorgenti e giungere al Cisternino di Pian di Rota, dove troviamo il cosiddetto Purgatorio, costruito negli anni intorno al 1850 e che fino alla fine dell'Ottocento ha funzionato come sistema di purgazione per il filtraggio delle acque. Il percorso si concludeva poi nel Cisternone, realizzato tra il 1829 ed il 1842, che aveva la funzione di garantire l'approvvigionamento idrico della città e ai sobborghi. Un terzo serbatoio si trovava nel centro cittadino, ma non è entrato mai in funzione ed oggi ospita la Casa della Cultura (attualmente chiusa al pubblico).