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2005 mar Mantova/L. garda

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Pensao NOVA GOA

LISBONA

PROVENZA-CAMARGUE

Nimes-Arles-Aigues mortes-Avignone

 2008

gruppo EDUCATIONAL

PONT du GARD

(Provenza) FRANCIA

ATENE

Igoumenitsa-Kalambaka-Corinto-Tolo-Patrasso

2009

IIIC - IVC - VC Liceo Tecnol

Le METEORE

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Salisburgo-Vienna-Balaton

2010

 

  VA - VB - VC Liceo Tecnol

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BUDAPEST 

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2023

EDUCATIONAL TOUR:

  • PROVENZA - CAMARGUE
  • 2008

29 OTTOBRE - 01 NOVEMBRE 2008

4 giorni/3notti

INVITO.pdf
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DOCENTI PARTECIPANTI
  • Fabrizio CARMIGNANI
  • Claudio IOZZO 
TAPPE del VIAGGIO

ANDATA

  • Rosignano S. (LI) - PISA: Km 50 - ore 1
  • PISA - NIMES: Km 650 - ore 8
  • NIMES - Aigues Mortes: Km 50 - ore 1
  • NIMES - Avignone: Km 45 - ore 1

 

RITORNO

  • NIMES - Arles: km 35 - 40'
  • Arles - Les Baux de Provence: km 20 - 30'
  • Les Baux de Provece - PISA: Km 600 - ore 7
  • PISA - Rosignano S. (LI): Km 50 - ore 1

 

La PROVENZA e la CAMARGUE

cartina PROVENZA-CAMARGUE
cartina PROVENZA-CAMARGUE
La regione della PROVENZA
Paese della Provenza
Paese della Provenza

La PROVENZA è una antica provincia del sud-est della Francia, che si estende dalla riva est del Rodano fino a Le Trayas, cittadina situata a 20 km a sud di Cannes. 

Nel Medioevo l'importanza culturale di questa provincia era tale che molti autori, come Dante Alighieri, la citarono spesso nelle proprie opere (nella Divina Commedia è menzionata svariate volte)

È, insieme alla Linguadoca, l'unica Regione francese che accolse importanti colonie greche e, in assoluto, quella che subì più intensamente il processo di romanizzazione, iniziato fin dalla seconda metà del II secolo a.C. e protrattosi per ben seicento anni. In Provenza si sviluppò, in età medievale, una civiltà raffinata, che si irradiò in gran parte d'Europa e che conobbe il suo punto algido a cavallo fra il XII e il XIII secolo.  La Provenza è nota, tra l'altro, per la lavanda, pianta aromatica che è tradizionalmente coltivata in gran parte del territorio. La Regione costituisce infine una delle grandi mete del turismo internazionale, grazie alla mitezza del suo clima, alla bellezza del suo litorale, al fascino delle sue città d'arte e all'alto livello della sua cucina.

       coltivazioni di lavanda, tipica abitazione e paesaggio
La regione della CAMARGUE
TORI neri e CAVALLI bianchi -  (CAMARGUE)
TORI neri e CAVALLI bianchi - (CAMARGUE)

La CAMARGUE è quella regione del sud della Francia corrispondente al del delta del fiume Rodano, compresa tra il braccio ovest (Piccolo Rodano) ed il braccio est (grande Rodano).

E' un territorio in continua mutazione: la natura selvaggia spinge per prendere il sopravvento mentre gli uomini cercano di rendere questo luogo un posto in cui vivere.

Tre forze modificano costantemente la Camargue:

  • il Rodano, che con la sua foce occupa uno spazio di circa 800 kmq
  • il mare, che mangia le spiagge e cerca di rubare spazio alla terra
  • l'uomo, che da secoli cerca di adattare questo splendido luogo alle sue esigenze

Il risultato è una terra eccezionale, affascinante, in cui si susseguono senza sosta stagni, paludi, campi di riso, saline,cittadine, spiagge: tutto sotto l'occhio indolente dei tori, dei cavalli bianchi e dei fenicotteri rosa. Non si può parlare della Camargue senza parlare del Rodano, che dopo migliaia di chilometri raggiunge il Mediterraneo formando il delta più grande d'Europa. Tra i due rami principali del fiume, il Piccolo e Grande Rodano, c'è la Camargue che quindi è un'isola, una gigantesca isola a forma di triangolo dove ai tre estremi ci sono le città di Arles, Le Grau-du-Roi e Fos-sur-Mer. Il Rodano riversa in Camargue milioni di metri cubi di detriti, che modicano continuamente il territorio, facendosi spazio senza sosta.

fenicotteri rosa, tori neri  e cavalli bianchi

NIMES

NIMES
NIMES

Comune francese di circa 140.000 abitanti situato nel dipartimento del GARD nella regione della Linguadoca-Rossiglione, capoluogo di dipartimento. È una città di origine romana, e una importante meta turistica nel sud della Francia

La città deve il suo nome al dio celtico Nemausus, adorato nell'antichità come patrono della città stessa. Lo stemma della città (coccodrillo incatenato ad una palma) è invece un riferimento alla sua origine romana: l'attuale città venne infatti fondata come colonia dai legionari reduci dalle campagne egiziane di Cesare. La scritta "COLNEM" che appare sempre nello stemma è un'abbreviazione per "Colonia Nemausus".

Fu Ottaviano Augusto a rendere la città un fulcro importante della bassa Francia, rendendola capitale della provincia della Narbona. Augusto la dotò inoltre di una cinta di mura, lunga 6 chilometri e rinforzata da 14 torri, di cui oggi rimangono due porte, la Porte Auguste e la Porte de France

Nel II secolo nella città venne costruito anche l'anfiteatro di Nîmes.

Localizzata lungo la Via Domitia, una strada romana che collegava l'Italia alla Spagna, la città fu uno dei più importanti snodi della Gallia romana. 

I principali monumenti sono:

  • ANFITEATRO ROMANO (I secolo): trasformato in fortezza durante il medioevo, ospita attualmente spettacoli e corride.
  • La MAISON CARREE: tempio di epoca imperiale (I secolo) un tempo posto al centro del foro della città romana.
  • La TOUR MAGNE, principale torre della cinta fortificata di epoca romana, posta sulla collina che domina Nîmes (alta circa 32 m)
  • Il Castellum, punto di arrivo dell'acquedotto (famoso per il Ponte del Gard) rappresentato da un bacino per la distribuzione delle acque scavato nella roccia (circa 6x1,4m)
  • Le uniche 2 porte romane rimaste:
    • la Porta di Arles
    • la porta di Francia 
giardini fontana, torre magna, anfiteatro e maison carrée

AIGUES-MORTES

AIGUES-MORTE
AIGUES-MORTE

AIGUES-MORTES è un comune francese di circa seimila abitanti situato nel dipartimento del Gard nella regione della Linguadoca-Rossiglione. 

Aigues-Mortes dista circa 35 km da Nimes e 30 km da Montpellier ed il territorio del comune è costituito in parte da una pianura umida e dagli stagni della Camargue ed  è collegato al mare dal canale detto Grau-du-Roi.

In origine gli abitanti vivevano di pesca, caccia e della produzione del sale prodotto in numerose piccole paludi salate situate lungo la riva del mare.

Il nome di Aigues-Mortes deriva dalle paludi e dagli stagni che si trovano tutto intorno al comune 

Il monumento più importante, e certamente più vecchio della città, è la chiesa di Notre Dame des Sablons, (Nostra Signora delle Sabbie), in riferimento alle paludi sabbiose della zona. Importanti ed imponenti sono anche le mura (circa 1650 m) che circondano interamente la città e provviste di 20 torri la più alta delle quali è la torre Costanza (30 m) che offre uno splendido panorama.

le mura (con porte) e le saline (viste dalle mura)
       canale di collegamento: Aigues-Mortes-Rodano e  le saline

ARLES

Organizzazione Nazioni Unite - EDUCAZIONE SCIENZA CULTURA

ARLES
ARLES

Città francese di circa 50.000 abitanti situata nel dipartimento delle Bocche del Rodano nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

La città di Arles è bagnata dal fiume Rodano (inizio del delta) e costituisce la porta della regione  della CAMARGUE 

La storia della città si intreccia profondamente con quella dei Romani, i quali comparvero nella regione nel 102 a.C., quando Mario fece scavare il canale delle "Fosse mariane" nei pressi di Arles, che facilitava la navigazione.

La città è menzionata da Giulio Cesare con il nome di Arelate, di probabile origine gallica mentre nel Medioevo fu capitale del regno di Arles (934-1032) e centro di accoglienza per i pellegrini che si dirigevano al santuario di Santiago di Compostela. 

Nel 1981 i monumenti romani e romanici della città sono stati iscritti nell'elenco dei patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.

I principali monumenti sono:

  • le mura
  • il teatro
  • il foro
  • l'anfiteatro

Del foro vero e proprio, la piazza centrale della città romana, restano solo alcuni pezzi architettonici come del resto anche del Teatro (orchestra, il proscenio e 2 colonne della scena)

Conosciuto con il nome di les Arènes, l'anfiteatro fu edificato intorno all'80 d.C., addossato al fianco settentrionale della collina dell'Hauture. Oggi fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.

L'anfiteatro viene attualmente utilizzato per spettacoli teatrali e corride

anfiteatro, resti del foro, resti teatro
ARLES e Vincent VAN GOGH
Vincent Van GOGH (autoritratto)
Vincent Van GOGH (autoritratto)

........ Vincent Van GOGH arrivò ad Arles il 20 febbraio 1888 e andò ad alloggiare prima in albergo e poi, in maggio, affittò un appartamento di quattro stanze di una casa dalle mura gialle che si affacciava sulla piazza Lamartine (ritratta in un quadro famoso)

Produsse una tela dopo l'altra, come temesse che la sua ispirazione, esaltata dalla novità del nuovo modello del mondo provenzale, potesse abbandonarlo.

Si sentiva trascinato dall'emozione, che egli identificava con la sincerità dei suoi sentimenti verso la natura: le emozioni che provava di fronte alla natura provenzale potevano essere così forti da costringerlo a lavorare senza sosta, allo stesso modo per il quale non si possono fermare i pensieri, quando questi si sviluppano in una coerente sequenza nella propria mente.

D'altra parte, affermava di mettere sulla tela non impressioni momentanee, ma immagini studiate a lungo e assimilate nel suo spirito attraverso una lunga e precedente osservazione del modello.

Del modello naturale confessava di non poter fare a meno: non si sentiva in grado di inventare un soggetto anzi, per quanto riguarda le forme, aveva «il terrore di allontanarsi dal verosimile» ma non aveva problemi a combinare diversamente i colori, accentuandone alcuni e semplificandone altri.

L'episodio più grave accadde il pomeriggio del 23 dicembre: Van Gogh (la ricostruzione del fatto è tuttavia controversa) avrebbe rincorso per strada il suo "amico" pittore, Gauguin con un rasoio, rinunciando ad aggredirlo quando Gauguin si voltò, affrontandolo.

Tornato a casa, mentre Gauguin andò ad alloggiare in albergo, preparandosi a lasciare Arles, Van Gogh, in preda ad allucinazioni, si tagliò metà dell'orecchio sinistro, lo incartò, lo consegnò a Rachele, una prostituta del bordello che i due pittori erano soliti frequentare, e tornò a dormire a casa sua. 

La mattina seguente venne fatto ricoverare dalla polizia in ospedale: ne uscì il 7 gennaio 1889.

L'8 maggio 1889 Van Gogh, accompagnato dal pastore Salles, entrò volontariamente nella Maison de santé di Saint-Paul-de-Mausole, un vecchio convento adibito a ospedale psichiatrico, a Saint-Rémy-de-Provence a venti chilometri da Arles .............

         il famoso "caffè Van Gogh" (ARLES)

AVIGNONE

Organizzazione Nazioni Unite - EDUCAZIONE SCIENZA CULTURA

AVIGNONE
AVIGNONE

Città della Francia meridionale, la più grande del dipartimento di Vaucluse, di cui è il capoluogo, nella regione amministrativa della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Si affaccia sulla riva sinistra del Rodano ed il nome della città risale a circa il VI secolo a.C., quando si trovava nei territori dei Galli mentre sotto i Romani con il nome di Avenio, è citata sotto Augusto tra le città della Gallia 

Avignone è conosciuta come antica CITTA' PAPALE, a seguito della scelta di papa Clemente V nel 1309 di farne la propria sede. In totale 9 papi governarono sul seggio cittadino, dei quali 2 scismatici, risiedendo nel cosiddetto "Palazzo dei Papi"

La città è circondata dalle mura difensive e le sue case antiche hanno grande fascino.

Il Palazzo dei Papi e il ponte di Avignone (pont Saint-Bénezet), uno dei simboli della città, fanno parte dei patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.

  • PALAZZO dei PAPI:

  Fu contemporaneamente residenza papale, luogo di culto, fortezza e sede amministrativa.

Clemente V al suo arrivo ad Avignone si era insediato nel vasto Convento dei predicatori, sulle rive del fiume Rodano, mentre il suo successore Giovanni XXII, che era stato vescovo della città, si trasferì nel suo vecchio palazzo episcopale, che fece ingrandire e ridecorare
A partire dal 1334 Benedetto XII intraprese grandi lavori nel palazzo, facendo  costruire una grande torre a sud del vecchio palazzo episcopale e una nuova grande cappella pontificale su due livelli sovrapposti mentre verso nord vennero costruite le ali degli appartamenti privati e la torre dello Studio.

Intanto venivano progressivamente distrutte le altre ali del palazzo più antico, sostituite da nuove strrutture, articolate ciascuna intorno ad un cortile mentre i lati sud e est furono fortificati da un possente bastione.

Clemente VI ingrandì ancora il palazzo: fu costruita la torre del Guardaroba che si addossava alla precedente torre del Papa e successivamente fu realizzata (dal 1345) l'ala meridionale, con la Grande Audience e la Grande Chapelle, e l'ala ovest per alloggiare i principali dignitari della corte.
A quest'epoca risale la maggior parte delle decorazioni del palazzo: il pittore Matteo Giovannetti e la sua bottega crearono i cicli di affreschi sui temi della grandezza della Chiesa e sui legami tra Roma e Avignone.

  • IL PONTE di AVIGNONE:

  ll ponte di Saint-Bénezet, secondo la leggenda, fu edificato da un giovane pastore di nome Bénezet per ordine divino. Dapprima il progetto non venne nemmeno considerato dal re cui il pastore aveva chiesto di poterlo costruire, ma infine il re propose di accettare la richiesta di Bénezet a patto che egli riuscisse a spostare un gigantesco masso. L'impresa ebbe buon frutto e il ponte fu edificato.

Completato nel 1185 e più volte ricostruito, ne restano oggi solo 4 arcate e una cappella per via di varie inondazioni. Dal ponte di Avignone prende il nome la tradizionale canzone per bambini Sur le pont d'Avignon

il palazzo dei papi e  il ponte
le PONT du GARD

Organizzazione Nazioni Unite - EDUCAZIONE SCIENZA CULTURA

PONT du GARD
PONT du GARD

ll Ponte del Gard è un ponte romano costruito su 3 livelli e situato nel sud della Francia a Vers-Pont-du-Gard, vicino Remoulins, nel dipartimento del Gard.

Attraversa il fiume Gardon, e fa parte dell'acquedotto romano che porta lo stesso nome.
Costituito da tre serie di arcate, il ponte domina il fiume Gardon con i suoi 49 metri di altezza e 275 di lunghezza.

Importanti le caratteristiche artistiche di questo acquedotto romano. Innanzitutto la maestosità dell'opera architettonica e la minuziosità necessaria per l'inclinazione affinché sia lineare il percorso dell'acqua. Si nota una grandiosità del rapporto, in altezza e in larghezza, fra le imponenti arcate delle due serie inferiori e gli archetti che corrono in alto. Nel 1985 l'acquedotto è stato inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

ll ponte è stato costruito verso il 19 a.C. e faceva parte di un acquedotto di quasi 50 km di lunghezza che portava l'acqua dalle sorgenti di Uzès  alla città gallo-romana di Nemausus (oggi  Nîmes)

È stato costruito da Agrippa sotto l'imperatore Augusto. La portata raggiungeva i 20.000 metri cubi d'acqua al giorno. La consistenza dei depositi in calcare suggerisce che l'acquedotto sia stato in attività per non meno di 400-500 anni.

L'acquedotto ha una pendenza di 34 cm/Km (1/3000) ed il dislivello tra la sorgente e l'arrivo è di soli 17 m: un successo tecnico ragguardevole. L'acquedotto segue un tragitto sinuoso per potere approfittare al massimo dei rilievi delle colline (in linea d'aria Uzès dista 20 chilometri da Nîmes). Il ponte è stato costruito per attraversare la piccola valle del Gardon.
L'acqua corrente impiegava circa un giorno per fluire, sotto la spinta della gravità, dal suo punto di captazione situato alle fontane di Eure, nei pressi di Uzès, fino all'invaso di ripartizione ancora visibile nella via Lampèze a Nîmes e chiamato Castellum

le pont du Gard   e l'interno terza arcata

Les BAUX de PROVENCE

Les baux de Provence
Les baux de Provence

Comune francese di circa 500 abitanti situato nel dipartimento delle Bocche del Rodano (regione  Provenza-Alpi-Costa Azzurra) che si trova su uno sperone roccioso a sud di Avignone e a nord-est di Arles e famoso per il suo castello.

Tracce delle prime abitazioni nella zona sono riconducibili al 6000 a.C. e il sito venne colonizzato dai celti come "oppidum" o fortezza già dal II secolo a.C.

Durante il medioevo divenne sede di un'importante signoria feudale che controllava molti villaggi e città vicine: i signori di Baux ottennero il controllo della Provenza per diversi anni, garantendosi una fama grandiosa. Si narra che questa famiglia derivasse dal Re Magio Baldassarre, da cui derivarono la stella di Betlemme che compare nello stemma della casata.

Malgrado la loro potenza, i signori di Baux vennero deposti nel XII secolo. Ad ogni modo, il castello di Les Baux rimase famoso per la sua corte, rinomata per la finezza, la cultura e lo spirito cavalleresco. Il dominio si estinse nel XV secolo con la morte dell'ultima Principessa, Alice di Baux.

Les Baux venne integrata, assieme alla Provenza, sotto la corona di Francia, col governatorato della famiglia Manville. La città divenne un centro del protestantesimo e fu protagonista di una rivolta contro lo stato, sopressa dal cardinale Richelieu nel 1632 che ordinò l'abbattimento del castello e delle mura della città. La città, nel 1642, venne garantita alla famiglia Grimaldi, reggente il Principato di Monaco, come marchesato francese. Oggi, il titolo di Marquis des Baux rimane alla famiglia Grimaldi, anche se sotto l'aspetto amministrativo la città è completamente affidata alla Francia. Il titolo viene tradizionalmente affidato all'erede al trono del principato.

Nel 1822 il minerale denominato bauxite venne scoperto presso Les Baux dal geologo Pierre Berthier.

immagini e cartina di LES BAUX de PROVENCE
la CATTEDRALE delle IMMAGINI
cattedrale delle immagini
cattedrale delle immagini

Tra gli ampi spazi verdi della Provenza, i paesaggi di Van Gogh e le grandi costruzioni di epoca romana tra Arles e Avignon, si trova Les Baux de Provence, un piccolo paesino, quasi fantasma e fatto di rocce: è infatti tuttora centro di estrazione di calcare bianco e della bauxite rossa, che non a caso da il nome al luogo. Qui, a 300 metri dal paesino fantasma ma pieno di turisti, si trova nascosta un' enorme cava, con le pareti squadrate e alte fino a 20 metri, ribattezzata dal suo fondatore Albert Plecy (1975) la Cattedrale delle Immagini. La Cattedrale delle Immagini rappresenta, dunque, il suo concetto di immagine totale: nuovi supporti, circa 4.000 mq di schermi naturali; circa 3000 immagini tagliate, ripetute o ricomposte; figure giustapposte secondo le diverse superfici e riprodotte da 48 fonti di proiezione diverse.

"Un alveare dove lo sciame di Gens d'Images si possa posare" aveva detto una volta il fondatore e la Cattedrale ancora oggi è un centro di creazione e ricerca artistica.
Ogni anno si realizza un progetto diverso, diretto dai due italianissimi, Gianfranco Iannuzzi(fotografo) e Renato Gatto (compositore). Un luogo spettrale, dalle dimensioni gigantesche e dal sapore quasi religioso, dove vengono proiettate permanentemente una serie di immagini, di figure e dettagli scelti dalle grandi opere d'arte mondiale che illuminano, disegnano e insieme alla musica e allo spettatore, che lo attraversa, fanno rivivere.


VIDEO e GALLERIA FOTOGRAFICA